In questo novembre già freddo, mi sei venuto alla mente, ti guardo da vicino e ti fotografo perché da 18 anni sei un punto fermo della nostra Casa dei Risvegli Luca De Nigris e anche se non mi capita spesso di osservarti con attenzione, so che ci sei.
Complimenti, sei proprio grande, sei cresciuto tanto anno per anno, stagione per stagione… Sei solido, sei vitale, resisti al gran caldo delle ultime estati e al freddo pungente dell’inverno.
Mi trasmetti ENERGIA! Ripenso allora a quando ti abbiamo piantato, esile, sparuto… Eri stato regalato dalla famiglia pugliese di Ubaldo, 21 anni, che purtroppo dopo alcuni mesi alla Casa dei Risvegli, era deceduto. Rappresentavi il vigore giovanile di quel ragazzo che in te doveva continuare.
Piantarti, farti nostro, è stato un bel momento di condivisione: i familiari, gli operatori, e una performance di danza e musica che raccoglieva il grande dolore della famiglia e lo trasfigurava riempiendolo di significato per tutti noi.
Negli anni, mentre tu crescevi, ho mantenuto il rapporto con i genitori: io racconto loro di te, loro invecchiano col loro dolore, tu sei il legame col luogo della loro speranza …oggi la mamma mi dice “Quella è la mia casa…”, grazie a te.
Storia di Maria Vaccari