Siamo tornati a casa nel luglio del 2019, dopo nove mesi di riabilitazione alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris e precedentemente 14 mesi di ricovero a Roma, tutto questo a seguito del grave incidente stradale a causa del quale Kevin ha riportato conseguenze molto pesanti.
Nonostante tutto quello che mi avevano insegnato alla Casa dei Risvegli (nutrizione, igiene, somministrazione dei farmaci, posizionamento e movimentazione, gestione degli ausili) e che io mi sentivo in grado di affrontare in sicurezza, il rientro è stato molto duro. Poi Kevin è stato meglio e abbiamo intrapreso tutto il percorso di avvio della vita a domicilio.
Un po’ alla volta si è strutturata la presenza dei vari operatori a supporto di noi familiari: un’infermiera a giorni alterni per la medicazione, fisioterapia due volte alla settimana e logopedia tre volte.
Nei due anni a casa ci siamo anche spostati parecchio: con il furgone attrezzato per il trasporto della carrozzina siamo andati varie volte al mare a Gaeta, che non è troppo distante e ha una spiaggia senza barriere architettoniche e alcuni ausili per andare in acqua. È stato bello trovarci in mezzo a tante persone senza sentirci diversi.
Naturalmente tutto questo comporta un grande sforzo, impegno, volontà e non c’è mai sosta, perché la vita di Kevin è legata alla nostra capacità di affrontare giorno per giorno i suoi bisogni di giovane a cui manca completamente l’autonomia vitale.