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La scherma, la mia passione, di Matteo Addesso

Storia di Matteo Addesso, dal sellino di uno scooter, al letto della rianimazione, alla categoria C ai Campionati Europei Paralimpici

Matteo Addesso: dal sellino di uno scooter, al letto della rianimazione, alla categoria C ai Campionati Europei Paralimpici di Terni di settembre 2018 e tanti altri riconoscimenti. Si riassumono così gli ultimi anni di Matteo Addesso, 33enne di San Lazzaro di Savena (BO), che ha avuto una paresi alla parte sinistra del corpo a causa di un incidente.

“Vi risparmio tutta la parte della rianimazione, delle cure, degli interventi chirurgici: potete immaginarle. Fondamentalmente ho fatto tanta terapia e ho recuperato abbastanza bene, per quel che è possibile.”

Un giorno, entrando nella palestra della Zinella Scherma a San Lazzaro di Savena, gli insegnanti lo invitano a fare una prova in piedi, per assecondare le sue richieste, ma non va benissimo.

Lo convincono allora a tentare con la scherma in carrozzina.

“Avevo escluso lo sport dalla mia vita – prosegue Matteo – ma l’incontro con la scherma è stato fatale. Che dire: mi sono appassionato, tanto che non ho più smesso. Continuo a fare tante gare e voglio continuare ad allenarmi e migliorarmi.”

Oggi, l’atleta medagliato è anche testimonial di un progetto che coinvolge il CIP regionale per la creazione di una rete di sportelli per l’avviamento allo sport paralimpico all’interno delle Case della Salute dell’Azienda Usl di Bologna. La fase sperimentale è iniziata alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris all’ospedale Bellaria e si tratta di un servizio gratuito, unico a livello nazionale, in cui un operatore del CIP, Giuseppe Parrinello, orienta e accompagna la persona con disabilità alla pratica della disciplina sportiva che meglio si adatta ai suoi desideri e sia in linea con le sue potenzialità.

“È grazie alla scherma che mi sono tornati la voglia di rimettermi in gioco e lo spirito competitivo. Anche prima dell’incidente ero uno sportivo: calcio, basket e anche corsa per passione personale. I limiti che devo affrontare ora non mi hanno mai fermato, perché la mia voglia di migliorare è sempre stata più forte.”

 Storia di Matteo Addesso