Skip to content

Pranzo di Natale con Gli amici di Luca di Elena Merlini

Ogni posto a tavola è occupato da qualcuno che ho incrociato, da una storia, con ciascuno ho condiviso qualcosa. Storia di Elena Merlini, Coordinatrice educatori/trici e volontari/e dell'Associazione Gli Amici di Luca

Sulla soglia della porta mi fermo qualche istante e osservo la stanza, cerco di fissare nella mente tutti i dettagli.

Davanti a me lunghe tavolate occupate e condivise da tante persone.

Chiudo gli occhi e sento risate, voci che si mischiano, musica di sottofondo, sento la vita.

A occhi aperti, vedo abbracci, sguardi, pacche sulle spalle, catturano la mia attenzione anche coloro che rimangono più defilati, alla ricerca del proprio posto, di uno spazio.

Ogni posto a tavola è occupato da qualcuno che ho incrociato, da una storia, con ciascuno ho condiviso qualcosa, mi balzano alla mente ricordi ed emozioni: un piccolo successo, un momento “buio”. Anche i posti vuoti parlano, cerco dentro di me il volto della persona che li occupa.

Ogni tanto, quando la stanchezza si fa sentire, torno li con la mente perché in quelle emozioni, in quei gesti impercettibili, ritrovo il senso di tutto.

Rivedo i percorsi fatti, la sofferenza, la fatica, ma anche la gioia.

Difficile trovare un posto in cui sedersi, guardo le mie colleghe e, senza parlare, occupiamo posti diversi nella stanza.

C’è una gran voglia di stare assieme e sembra che il tempo non sia abbastanza, così, quando arriva il momento di salutarsi, sento il bisogno di stringere forte la mano di coloro con cui ho parlato meno.

Ci guardiamo negli occhi e, in quei pochi istanti, siamo vicini, in quegli attimi di silenzio ci diciamo tutto.