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SEDICI ANNI SENZA LUCA DE NIGRIS PDF Stampa E-mail
LA CASA DEI RISVEGLI A LUI DEDICATA UN'EREDITA' IMPORTANTE. UN APPELLO PER UNA MAGGIORE ATTENZIONE POLITICA AGLI ESITI DI COMA E LE PERSONE IN STATO VEGETATIVO Ricorre mercoledi 8 gennaio 2014 l'anniversario della scomparsa di Luca De Nigris grazie al quale è stata costruita la Casa dei Risvegli a lui dedicata, un centro pubblico innovativo di assistenza e ricerca per giovani e adulti con esiti di coma ed in stato vegetativo nato dal felice incontro tra l'Azienda Usl di Bologna e l'associazione Gli amici di Luca. Nella struttura la famiglia viene accompagnata nel lungo percorso della riabilitazione e del reinserimento sociale. Domani merdoledì 8 gennaio alle ore 18.00 nella Chiesa del Meloncello via Irma Bandiera 24 a Bologna verrà celebrata una messa in suo ricordo, insieme ad amici e conoscenti, che hanno partecipato alla nascita dell'associazione «Gli amici di Luca», nata proprio con lo scopo di provvedere alle cure di Luca all'estero, prima, e divenuta promotrice in un secondo momento della Casa dei Risvegli Luca De Nigris centro pubblico rivolto a giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo, attivo da fine 2004 nell'area dell'ospedale Bellaria di Bologna e diretto dal professore Roberto Piperno. L'8 gennaio 1998 a soli 16 anni si spegneva nel sonno, dopo ben 240 giorni di coma e stato vegetativo, Luca De Nigris. Luca era entrato in coma dopo aver subito un intervento definito "perfettamente riuscito". Grazie alla solidarietà di tante persone della sua regione l'Emilia Romagna e di tante città italiane, Luca ebbe la possibilità di recarsi in un centro specializzato ad Innsbruck dove si risvegliò dal coma. Ma la mattina dell'8 gennaio di sedici anni fa, così come improvvisamente era entrato in coma, Luca inaspettatamente non si sveglia. Da questa sofferta esperienza nasce la reazione dei genitori e degli amici di Luca, il lavoro con i professionisti dell'Azienda Usl di Bologna per la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, il libro ed il film sulla storia di luca, le molteplici attività legate dal lavoro a tutto campo dell'associazione che ha come testimonial l'attore e scrittore Alessandro Bergonzoni: il numero verde comaiuto (800998067) con le guide famiglia edite da Alberto Perdisa, il periodico “Gli amici di Luca Magazine”, la Giornata nazionale dei Risvegli per la Ricerca sul Coma ed altro ancora. La Befana di solidarietà appena conclusa ieri ha visto in scena i ragazzi con esiti di coma in una rappresentazione teatrale che ancora una volta, davanti ad una folta platea di insegnanti, bambini e famiglie, ha dimostrato quanto la normalità e l'integrazione sociale possano essere una felice realtà. “Tutto questo deriva da Luca che con la sua vicenda e con quello che ne è scaturito ci ha lasciato una stupenda eredità – dicono i genitori Maria Vaccari (presidente dell'associazione Gli amici di Luca) e Fulvio De Nigris (Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma)- abbiamo trovato nelle persone la forza sorprendente delle idee, della passione, della volontà, delle capacità e dell'immaginazione. Abbiamo percepito in questi anni tante volte questa potenza dell'essere umano nelle persone che ci accompagnano in questa impresa che è un po' sfidare il limite e scoprire che non c'è limite alla forza della volontà e delle idee. Luca ci ricorda quotidianamente il nostro impegno nei confronti delle persone con esiti di coma e delle loro famiglie. Lui è nello sguardo di queste persone, nei loro desideri, nelle loro speranze, in quello che per lui e andato perduto ma ancora possibile da recuperare per chi ogni giorno vive la lunga difficile battaglia per la ripresa della vita. Noi siamo convinti di questo e del ruolo, nostro come di tanti, di familiari esperti che sostengono nella forza propulsiva dei tanti volontari e nell'impegno degli operatori non sanitari dell'associazione, l'eccellente lavoro dei professionisti dell'Azienda Usl di Bologna. All’inizio di un nuovo anno che celebrerà il decennale della Casa dei Risvegli Luca De Nigris dobbiamo però chiedere alla politica di recuperare una maggiore sensibilità verso questi temi. Di non abbassare la guardia sui percorsi di cura e sull’assistenza alle persone con esiti di coma e le loro famiglie specialmente quando tornano a casa ed il rientro nella società riesce alquanto difficoltoso. Per questo con il Comune di Bologna stiamo lavorando ad un progetto che raccolga in un luogo dedicato attività socio-educative e di riabilitazione cognitiva come ulteriore tassello di un sistema che non abbandoni queste persone nel momento del loro maggior bisogno. Per far questo, ancora una volta occorre l’aiuto di tutti. Del sostegno non solo dei privati ma del mondo imprenditoriale e di quel mecenatismo che ha a Bologna importanti esponenti e può trovare la sua maggiore espressione anche nel sostegno alle nostre attività”.
 
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